Planetario
Il Planetario di Roma torna in attività dal 22 aprile 2022, dopo importanti lavori di riqualificazione del suo apparato tecnologico. Con una cupola di 14 metri e 98 posti a sedere è uno dei più grandi planetari d’Italia.
La sua storia quasi centenaria, che risale al 1928, lo rende il più antico planetario del mondo al di fuori della Germania. (FOTO a fianco, sala del Planetario di G. Masi)
Il Planetario è allestito in una grande sala all’interno del Museo della Civiltà Romana.
La platea è composta da 98 comode poltrone, appositamente reclinate per favorire la visione verso l’alto, disposte in tre anelli concentrici all’interno della vasta cupola, di 14 metri di diametro. L’ampia superficie della volta funge da schermo di proiezione per il nuovo e potente sistema digitale, uno schermo emisferico di ben 300 metri quadrati che offre ai visitatori una visione immersiva ed estremamente coinvolgente. A illuminare i corpi celesti sulla cupola sono due videoproiettori laser Sony, caratterizzati da un elevato rapporto di luminosità e contrasto, che permettono di ottenere una perfetta oscurità del cielo notturno, di modulare in maniera realistica le sfumature di luci e ombre della Via Lattea, e al tempo stesso di mettere in grande risalto gli astri più luminosi e le superfici dei pianeti. La proiezione sulla cupola avviene a risoluzione 4K, portando il nuovo Planetario fra i più performanti sul panorama italiano.
L’anima tecnologica del nuovo sistema di proiezione, che ha sostituito il vecchio proiettore optomeccanico utilizzato fino al 2014, è una rete di quattro computer che gestiscono l’elaborazione delle immagini e la diffusione del suono verso l’impianto audio 5+1 della sala. Il cuore del Planetario è l’avanzatissimo software Sky Explorer, sviluppato dalla ditta francese RSA Cosmos, che permette di simulare un intero universo virtuale in ogni suo aspetto: dai classici movimenti degli astri nel cielo stellato al sorvolo tridimensionale dei pianeti, all’evoluzione nel tempo di stelle, costellazioni e galassie, fino al tuffo nello spaziotempo ai limiti dell’universo visibile. La differenza principale con il vecchio sistema optomeccanico, che riproduce il cielo stellato visto dalla Terra, è che il planetario digitale consente di aggiungere la dimensione della profondità, ossia di lasciare la Terra e attraversare lo spazio per “entrare” nel cielo e navigarlo in qualunque direzione dello spazio e del tempo.
Si possono visitare gli altri pianeti e i corpi celesti, e ricostruire eventi astronomici avvenuti nel passato o previsti nel futuro. Il tutto pilotando il viaggio anche in prima persona, tramite un tablet, come in un vero e proprio simulatore di volo universale. Infine, la mente – e la voce - del Planetario di Roma sono quattro astronomi e comunicatori della scienza che, mettendo a frutto un’esperienza maturata in 18 anni di attività, progettano, compongono e realizzano gli spettacoli astronomici del Planetario di Roma, arricchendoli con la loro esperta narrazione dal vivo.