Tunguska, l’alba della catastrofe

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30/06/2008
Planetario

“All’improvviso il cielo si aprì e apparve un fuoco più forte del Sole”. Con queste parole un pastore siberiano descrisse quello che era destinato a rimanere uno dei più fitti misteri del cielo: l’evento di Tunguska.

Cento anni dopo, il Planetario di Roma invita tutti gli appassionati a decifrare insieme l’enigma, il 30 giugno alle ore 21. “Tunguska, l’Alba della Catastrofe – 100 Anni dall’Impatto” sarà una serata dedicata alla rivisitazione di quegli avvenimenti, legati alla caduta dal cielo di un asteroide o cometa, che nel 1908 sconvolsero la taiga siberiana.

Che cosa accadde veramente a Tunguska? Ne parleremo con Andrea Carusi, dell’Istituto di Astrofisica Spaziale dell’Inaf, e Giordano Cevolani (Istituto Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR, Bologna) che in occasione del centenario saranno nostri ospiti e, nella cornice del Planetario, faranno il punto sulle nostre conoscenze su Tunguska e sul rischio concreto che un simile, minaccioso evento possa ripresentarsi.

La mattina del 30 giugno 1908, intorno alle ore 7:15 locali, un asteroide o una cometa non più grande in diametro di una trentina di metri esplose in volo, a circa 8 km di quota, sopra la desolata piana di Tunguska. Gli effetti di quella catastrofe dovevano rimanere a lungo un mistero e per non pochi lustri ci si accontentò dei boati percepiti fino a mille chilometri di distanza, al momento dello scoppio. Solo molti anni più tardi, quella terra svelò i segni eclatanti e tremendi della colossale deflagrazione: decine di milioni di alberi abbattuti, sparsi su un’area di oltre due mila chilometri quadrati. Senza però mostrare la cicatrice più ovvia che era lecito aspettarsi, un cratere da impatto.

Ad un secolo esatto, i fatti di Tunguska non hanno smesso di far discutere, talvolta animatamente, gli studiosi, ispirando studi spesso contraddittori. Assurto a simbolo della minaccia che viene dallo spazio da parte degli asteroidi, l’evento siberiano è stato avaro di dettagli, in primis il segno di una collisione. L’Italia ha avuto un ruolo da protagonista, grazie ad una serie di spedizioni organizzate dall’Università di Bologna che pare abbiano identificato il luogo ove sarebbe caduto almeno un frammento dell’oggetto incriminato.

Informazioni

Luogo
Planetario
Orario

dalle ore 21.00

Biglietto d'ingresso

gratuito su prenotazione.

Informazioni

tel. 060608 (tutti i giorni dalle 9 alle 22:30)

Tipo
Evento
Sito Web
Giorni di chiusura
Lun

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